Aeroporto di Gorizia
“Amedeo Duca d’Aosta”
L’area è delimitata ad est e ad ovest rispettivamente dalla strada provinciale Trieste-Gorizia e dalla strada comunale parallela al raccordo autostradale Gorizia-Villesse; a nord confina con la zona artigianale ed industriale di Sant’Andrea e a sud con una zona dedicata a coltivazioni di tipo agricolo.
L’aeroporto “Amedeo Duca D’Aosta” di Gorizia si presenta come sito caratterizzato da fertili opportunità, in quanto sito strategico per il rimodellamento socio economico della città, tramite l’insediamento di una rete di attività eterogenee ed articolate, in grado di innescare reciproche sinergie tra loro ed anche con settori tradizionali dell’economia cittadina.
La storia dell'Aeroporto
Gli austriaci inaugurano l’aeroporto
Il primo aeroporto di Gorizia viene realizzato dagli austriaci, lungo la strada che portava a Merna, utilizzando un vasto terreno ai bordi della città dove si svolgono le manovre della cavalleria austro-ungarica, in una zona pianeggiante costituita da un ampio mantello alluvionale.
L’aeroporto viene inaugurato il 15 gennaio 1912, adibito esclusivamente a scuola di volo in supporto di quella di Wiener Neustadt.
Abbandonato dagli austriaci all’inizio del 1915 perché troppo vicino al confine italiano, l’aeroporto viene riqualificato una decina di anni più tardi.
Lo sviluppo edilizio
L'aeroporto fa posto alla 38^ Squadriglia del 21° Stormo Osservazione Aerea e diventa sede, dal 1931, del 4° Stormo Caccia Terrestre e nel 1940 anche del Reparto Speciale Aero Siluranti, poi trasformato in 1° Nucleo Addestramento Aerosiluranti.
A partire dalla seconda metà degli anni '20 il campo e i suoi impianti conoscono un netto sviluppo edilizio per ospitare più reparti di volo: oltre alle palazzine per il comando e la truppa e ai numerosi fabbricati accessori, vengono impiantati quattro hangar Lancini (tre sul lato sud e un in quello orientale) nonché un hangar Gleiwitz ed un altro doppio posti sul lato settentrionale. Negli anni trenta è edificata la palazzina destinata ad alloggi, mensa e circolo per gli ufficiali.
Il Duca Amedeo di Savoia
La storia dell’aeroporto negli anni '30 viene generalmente associata alla figura del Duca Amedeo di Savoia – Aosta che in esso e di esso lascia un’impronta indelebile, prima quale comandante di Stormi e infine di Grandi Unità aeree ivi operanti.
Nel 1941 l’aeroporto di Gorizia fu uno tra i più affollati d’Italia e anche negli anni 1942-1943 costituisce un avamposto di prim’ordine per le operazioni aeree in appoggio alle truppe di occupazione in Slovenia e Croazia.
Il periodo post bellico
L’aeroporto, ormai bene demaniale viene formalmente consegnato all’Aeronautica Militare Italiana, ma l’attività aviatoria, a causa della vicinanza del nuovo confine e in ossequio alle clausole del Trattato di Pace, si limita da allora ai soli voli civili e sportivi.
Termine delle attività di linea
L’attività di linea cessa alla fine del 1961 in seguito all’apertura di Ronchi dei Legionari, aeroporto più lontano dal confine con la Jugoslavia, che corre a poche decine di metri dal campo di Gorizia, e privo di rilievi nelle vicinanze.
Poco meno di un anno dopo l’ultimo volo di linea partito dall’aeroporto di Gorizia, il 4 novembre 1962 viene inaugurato il maestoso monumento al duca Amedeo d’Aosta, il Duca Aviatore.
Sede dei Corsi di Cultura Aeronautica
La presenza dell’Aeronautica Militare si limita ad un distaccamento aeroportuale (dipendente da Udine) la cui stazione meteo cessa l’attività il 31 dicembre 1966: ciò non significa la fine dell’attività militare sul campo, dato che almeno dal 1966 e sino al 1975 esso è sede dei Corsi di Cultura Aeronautica.
Il 3 dicembre 1983 l’aeroporto passa dal demanio militare aeronautico a quello del Ministero dei Trasporti.
Negli ultimi anni...
29/7/2003
Aeroporto Duca D’Aosta SpA
2013
Aeroporto Amedeo Duca D’Aosta di Gorizia Società Consortile per Azioni
14/07/2015
Affidamento provvisorio ENAC
22/04/2017
Cerimonia di riapertura al volo